Affreschi

Gli affreschi del presbiterio della parrocchiale sono stati eseguiti in due fasi ben diverse. Quelli della volta sono opera di un pittore di cultura tarda gotica, risalenti presumibilmente intorno al 1.470; quelli delle pareti, risalenti all’inizio del XVI secolo, spettano al Maestro d’Elva per antonomasia: Hans Clemer.
I motivi ornamentali, giocati prevalentemente su terre rosse e verdi, appaiono cristallizzati rispetto alle fioriture tarde gotiche. Anche i troni che ospitano a coppie Evangelisti e Dottori della Chiesa, sono semplificati e rispecchiano la luce nei piani ribaltati da un’incerta prospettiva. Siamo dunque di fronte ad una vivace personalità e ad un nodo della cultura alpina quattrocentesca molto affascinante, presente anche in altre parrocchie della Valle Maira.

Chiesa Parrocchiale: Evangelisti e Dottori

Arredi

La chiesa parrocchiale di Elva conserva un’importante serie di testimonianze artistiche. Le vicende relative alla costruzione della chiesa non ci consentono di datare con precisione il portale d’accesso, dotato di un’interessante decorazione scultorea e di un affresco quattrocentesco. Una prima ipotesi è che esso sia l’ingresso originario, databile quindi a prima del 1.351; un’altra è che fosse posto in maniera frontale e quello attuale risalirebbe dunque ad un secondo momento.
All’interno della chiesa l’arco trionfale e il fonte battesimale attestano un altro valore del tardo gotico. L’arco presenta una decorazione complessa, comprendente i simboli degli Evangelisti, l’Agnus Dei, San Giorgio e il drago, i dannati dell’inferno, la Madonna col Bambino, i simboli dei mesi e piccoli elementi a stella e a ventaglio diffusi nella tradizione lignea e scultorea locale.
Il fonte battesimale si presenta in uno stato di grave degrado a causa dell’umidità, che sta sgretolando le forme delle sculture. Ormai sono scarsamente leggibili i soggetti rappresentati che tradizionalmente vengono letti come raffigurazione di Cristo, dei cherubini, dell’inferno, dei vizi e di alcuni versi del Pater, Ave e Credo in gotico. È comunque provata l’omogeneità stilistica tra arco e fonte, verificabile sui tratti fisiologici delle figure dai visi larghi con nasi a triangolo.
L’acquasantiera, murata a sinistra dell’ingresso della parrocchiale, risalente alla seconda metà del Quattrocento, risulta essere opera degli Zabreri, noti per il lessico formale imperniato sulla foglia in più varianti e su iscrizioni gotiche con gradevoli effetti chiaroscurali.
Scarse notizie si possiedono, infine, sul crocefisso ligneo, affisso al fondo della navata, dall’intaglio semplificato, deformato e ulteriormente attutito da spesse ritinture. È possibile che in origine fosse collocato nell’arco trionfale ed è chiara, in ogni caso, la sua appartenenza ad un filone "rustico", a cui appartiene tra l'altro il crocefisso ligneo conservato nella cappella San Maurizio, in frazione Lausetto ad Acceglio.

Chiesa Parrocchiale: affresco posto al di sopra del portale d'accesso

Chiesa Parrocchiale: fonte battesimale

Chiesa Parrocchiale: acquasantiera